Mente

Come “placcare” un attacco di ansia con la respirazione

Chiunque abbia dovuto recitare in una rappresentazione o tenere un discorso in pubblico, conosce la paura della scena. Sudore freddo, respirazione irregolare, pulsazioni rapide, accompagnate da leggera ansia e da eccitazione che precedono un’esibizione. Alcuni, però, soffrono di questo attacco di ansia in misura maggiore e molto più spesso. Tanto da “sentirsi morire” in tali occasioni.

Un’ attacco di ansia…

Esaminando pazienti affetti da questi disturbi, si nota che, nel corso di un attacco che può essere definito attacco di ansia o fitta d’ansia, invariabilmente respirano in modo superficiale e molto irregolare. E non si può mai essere sicuri che la tensione che il soggetto prova non si manifesti prima o poi in un altro attacco, estremamente doloroso. Le persone in questo stato di tensione presentano una respirazione aritmica.

Se si ristabilisce il ritmo della respirazione per mezzo degli esercizi descritti negli articoli precedenti, la mente si calma. L’ansia si allontana, e anche per il più timido risulta più facile affrontare una situazione difficile. Respirazione e stati emotivi sono connessi “a doppio senso”. Così come le emozioni determinano una modificazione della respirazione, altrettanto, ed in senso inverso, il controllo della respirazione è idoneo a riportare sotto controllo le emozioni.

…e la respirazione diventa irregolare

Nei momenti di tensione, la respirazione diventa irregolare. A volte, quando ci si accorge di questa irregolarità, la tensione aumenta. Questo disturba ulteriormente la respirazione. Il ripetere, però, una frase o un brano musicale secondo un ritmo prefissato riporta l’ordine nella respirazione. In questo modo calma la mente e allenta la tensione. A chi trova difficili gli altri esercizi di respirazione – per esempio quello della respirazione lenta di cui abbiamo già parlato – si raccomandano gli esercizi della respirazione ritmica.

Negli altri esercizi spesso passano per la testa pensieri che possono distrarre, ma in quello di respirazione ritmica la mente si concentra sulle parole da ripetere e la respirazione si regola in modo automatico. Sotto questo profilo, è l’esercizio più facile da padroneggiare.

(fonti: “Meditazione Zen come terapia” di Tomio Hirai)

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*Nota del redattore: le informazioni contenute in questo articolo sono destinate esclusivamente all’uso didattico e non sostituiscono la consulenza, la diagnosi o il trattamento di un medico professionista. Rivolgetevi sempre al vostro medico o ad altri operatori sanitari qualificati per qualsiasi domanda relativa a una condizione medica e prima di intraprendere qualsiasi dieta, integratore, programma di fitness o altri programmi di salute.

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