Il caffé è forse la bevanda più popolare del mondo. Ed ogni occasione è buona per un caffé. Ma cosa sappiamo di questa bevanda che è diventata l’abitudine più comune?
Nel XV secolo, gli Arabi entrarono in Etiopia e conobbero i semi del caffè. Li portarono nelle loro terre e scoprirono che se ne potevano ricavare due piacevoli bevande. Una era detta kisher (simile al tè, preparata con le bucce della ciliegia del caffè) e l’altra bounya (simile al caffè e con l’eventuale aggiunta di zafferano), ma entrambe erano note con il termine generico di kahwah o caouè.
I turchi furono i primi stranieri ad adottare la bevanda araba, importando da Mocha sia i chicchi sia il metodo di preparazione. Nel ‘600 il caffè arrivò in India e grazie a veneziani e olandesi, giunse anche in Europa, dove non tardò ad affermarsi.
Che cos’è il caffè?
Il caffè è costituito dalla polvere ottenuta per torrefazione e macinazione dei semi contenuti nei frutti rossi e simili ad una ciliegia di una pianta arbustiva tropicale sempreverde, attualmente coltivata in oltre 50 paesi. I frutti maturi vengono fatti essiccare, quindi i gusci vengono separati dalla polpa; i chicchi verdi sgranati vengono selezionati, classificati e imballati per l’esportazione.
La tostatura avviene di solito nel paese d’importazione, ed è necessaria per ridurre l’acidità dei chicchi e per sviluppare l’aroma.
La macinatura dei chicchi tostati fa si che una maggiore superficie venga in contatto con l’acqua bollente, dando luogo alla gradevole bevanda.
Le due specie principali
L’aroma e le qualità del caffè variano notevolmente, non solo da un paese all’altro, ma persino da una piantagione all’altra.
Delle circa 60 specie di piante di caffè esistenti, solo 25 sono le più commercializzate per i frutti, ma di questo solo quattro hanno un posto di rilievo nel commercio dei chicchi del caffè:
- la Coffea arabica: produce un caffè ricco di aroma
- la Coffea canephora o robusta: ha un aroma più aspro e un contenuto maggiore di caffeina rispetto all’arabica
- la Coffea Liberica: i suoi chicchi, sebbene di qualità inferiore, danno un caffè profumato e gradevole
- la Coffea Excelsa: scoperta nel 1904, e simile all’arabica
Contenuti
I semi di caffè contengono numerose sostanze. Vediamone alcune insieme:
- Caffeolo: un olio essenziale, che durante la torrefazione si trasforma in caffeone sviluppando il noto aroma
- Caffeina: un alcaloide stimolante del metabolismo e della corteccia cerebrale e cardiotonico, presente nella misura dell’1-3%
- Trigonellina: un altro alcaloide che con la torrefazione si trasforma in vitamina B3
- Sali minerali: soprattutto potassio e in minime quantità di vitamine
- Carboidrati: che rappresentano i maggiori costituenti del caffè; proteine 11,2%; grassi 13,1%
Proprietà del caffè
Il caffè può avere riflessi positivi sul controllo del peso corporeo, sia in presenza di un regime normocalorico sia di uno ipocalorico, accelerando il metabolismo basale.
Questa bevanda, infatti, aumenta la termogenesi post-pranzo, favorendo la dispersione dell’energia introdotta tramite i cibi, non rendendola disponibile per essere immagazzinata sotto forma di grasso.
Inoltre il caffè, mediante la caffeina, agisce sull’ossidazione dei grassi, facendoli degradare più rapidamente, e ha effetti anche sulla glicolisi, rendendo molto veloce il processo di riutilizzo energetico per l’attività fisica.
Il caffè ha anche un leggero effetto anoressizzante, aiutando ulteriormente il consumatore a controllare le entrate energetiche.
Per usufruire delle sue proprietà, se ne consiglia un’assunzione non superiore alle quattro tazzine al giorno, preferibilmente di qualità arabica.