Perché dovremmo portare la mindfulness sul lavoro? Per la maggior parte di noi, la sensazione di burnout è familiare. L’energia che un tempo riempiva la giornata di lavoro lentamente svanisce. Si nota un calo di efficienza, ma non si riesce a trovare l’ispirazione per recuperarla. La stanchezza si deposita nel corpo. La sentiamo nella schiena, nelle tempie. Anche se siamo entrati nella nostra professione con grandi ispirazioni e un senso di appagamento, notiamo che il dialogo interiore intorno al nostro lavoro diventa sempre più negativo.
L’esperienza del burnout non è una riflessione su di noi o sul nostro valore professionale. È una conseguenza di una cultura che ci incoraggia a mettere il lavoro davanti alle nostre esigenze personali. Secondo un recente rapporto dell’American Psychological Association, il burnout e lo stress da lavoro sono ai massimi storici. Ecco perché non è mai stato così importante per i professionisti praticare la mindfulness sul lavoro.
Praticare la mindfulness sul lavoro
Ho sperimentato il potere di trasformazione della mindfulness nella mia vita professionale e mi ci è voluto un intenso periodo di burnout per riuscire a integrare la pratica della mindfulness nella mia vita lavorativa. E’ facile sentire la pressione di dover stare al passo con la velocità con la quale tutto corre, o di considerare i miei tempi morti come tempo che dovrei ottimizzare per fare “di più”…
Se all’inizio credevo che questi comportamenti avrebbero portato a una maggiore produttività e al successo professionale, ho scoperto che mi hanno solo logorato. Sono diventata più produttiva e più in contatto con la mia sensibilità creativa quando ho incorporato le tecniche di mindfulness nella mia giornata lavorativa.
Sia che lavoriamo da casa o in un ufficio affollato, sia che siamo il capo di noi stessi o facciamo parte di un team, ci sono semplici misure che possiamo adottare per diventare più consapevoli al lavoro.
1. Stabiliamo una routine mattutina che non includa la lista delle cose da fare al lavoro.
Quando ci sentiamo sempre “attivi”, siamo più suscettibili al burnout e più propensi a portare lo stress da lavoro nel nostro tempo libero. Se siamo persone che iniziano a rispondere alle e-mail prima dell’inizio della giornata lavorativa o a scorrere la lista delle cose da fare con la tazza di caffè del mattino, proviamo a rimandare il nostro impegno con il lavoro. Sviluppiamo una routine mattutina separata dalla giornata lavorativa. Che si tratti di svegliarsi dieci minuti prima per avere un po’ di tempo libero o di decidere di non controllare il telefono prima di aver fatto colazione, la mattinata deve essere dedicata a noi stessi e alle nostre esigenze.
2. Stabiliamo un’intenzione legata al lavoro
Le intenzioni sono potenti. Forse siamo già abituati a stabilire intenzioni nella nostra vita spirituale, ma sono incredibilmente utili anche in ambito professionale. Prima di iniziare a svolgere la nostra giornata lavorativa, riflettiamo sui nostri desideri professionali. Pensiamo alle cose che vogliamo creare e realizzare. Pensiamo a come vogliamo relazionarci con il nostro lavoro. Quindi, stabiliamo un’intenzione. Possiamo ritornare a questa intenzione nel corso della giornata, per aiutarci a radicarci.
3. Facciamo delle brevi pause di meditazione
Uno dei modi migliori per praticare la mindfulness – l’atto di essere consapevoli, di prestare attenzione e di essere presenti in qualsiasi cosa si stia facendo – è la meditazione da seduti, in cui ci si prende del tempo per fare una pausa, portare l’attenzione al respiro e alle sensazioni del corpo. La nostra giornata può essere piena di riunioni e appuntamenti, ma in mezzo alla confusione possiamo trovare qualche minuto per tornare al nostro respiro e meditare. Che si pratichi per cinque minuti o per uno, questo è un modo eccellente per creare una pausa potente nella nostra routine.
4. Incorporiamo il movimento fisico nella nostra giornata
Il nostro corpo è forse lo strumento migliore che abbiamo per praticare la consapevolezza. In ogni momento, ci sono molte sensazioni a cui fermarci e a cui prestare attenzione. Facciamo una passeggiata e utilizziamo questo tempo per portare la nostra consapevolezza sull’esperienza del movimento. Sia che camminiamo all’interno del nostro ufficio o che ci ritagliamo un po’ di tempo per passeggiare all’aperto, questa pratica ci aiuta a tornare in contatto con noi stessi e a ridurre lo stress.
5. Ascoltiamo il nostro corpo
Un vantaggio della pratica della mindfulness è che ci aiuta a imparare ad ascoltare il nostro corpo con maggiore attenzione. Facciamo caso a quando ci sentiamo affaticati. Cosa scatena questa sensazione? Cosa possiamo fare in quel momento per mostrarci gentili e attenti? Piuttosto che spingerci a superare la stanchezza senza autocompassione, prendiamoci una pausa. Se abbiamo un orario di lavoro flessibile, facciamo qualcos’altro e torniamo al lavoro quando ci sentiamo più energici. Se non abbiamo questa flessibilità, facciamo una pausa per uno spuntino salutare o un bicchiere d’acqua, oppure facciamo una breve pausa di mediazione.
6. Facciamo delle pause per pasti consapevoli
Uno dei principi chiave dell’alimentazione consapevole è quello di mangiare senza distrazioni. Ciò significa che il cellulare o lo schermo del computer non dovrebbero essere il nostro appuntamento per il pranzo. Per evitare il burnout sul lavoro, non pranziamo davanti al computer. Onoriamo il momento del pasto come esclusivamente nostro.
7. Utilizziamo i limiti di tempo per lo schermo e i messaggi di allontanamento
Per evitare il burnout, è necessario stabilire dei confini chiari tra le ore di lavoro e il tempo libero. Può essere difficile creare – e rispettare – questi confini quando la tecnologia ci incoraggia a essere sempre “connessi”. La buona notizia è che possiamo usare la tecnologia per creare dei confini consapevoli. Impostiamo dei messaggi di allontanamento sulla nostra posta elettronica, in modo che i colleghi sappiano che siamo fuori orario. Impostiamo dei limiti di tempo per le app legate al lavoro, in modo da interrompere l’abitudine di controllarle al di fuori dell’orario di lavoro.
8. Pratichiamo la compassione con i nostri colleghi
Quando siamo in preda al burnout, è facile smettere di vedere i nostri colleghi come persone complesse, proprio come noi. È facile diventare irritati da loro o eccessivamente distanti. Possiamo trovare più gioia al lavoro e sentirci più connessi al momento presente quando “umanizziamo” i nostri collaboratori e pratichiamo la compassione nelle nostre interazioni con loro. Un modo per farlo è decidere di avere ogni giorno una conversazione non legata al lavoro con loro.
9. Usiamo il lavoro di respirazione per rallentare
Che siamo in una sala conferenze affollata o nel nostro ufficio di casa, il respiro è sempre a nostra disposizione, anche quando siamo immersi in un progetto importante. Quando ci sentiamo sopraffatti, proviamo a fermarci e a fare tre respiri profondi. Questo ci aiuterà a rallentare, a fare il check-in con noi stessi e a tornare al momento presente.
10. Facciamo un elenco di gratitudine
Se il burnout fa emergere sentimenti e pensieri negativi sulla nostra vita professionale, possiamo contrastarlo facendo un elenco di gratitudine. All’inizio potrebbe essere impegnativo, e va bene così. Ma contemplando gli aspetti del nostro lavoro per i quali possiamo essere grati, probabilmente inizieremo a sperimentare un cambiamento di atteggiamento e di prospettiva nel corso del tempo.
Possiamo iniziare il nostro viaggio incorporando solo una o due di queste pratiche mindfulness sul lavoro. Iniziare con poco mette le basi per una trasformazione significativa. Un passo alla volta…