Siamo cosi poco intimi con il nostro respiro: anche quando conosciamo gli aspetti meccanici e fisiologici della respirazione, tendiamo ad accorgerci del respiro solo dopo uno sforzo fisico o perché per qualche motivo, abbiamo difficoltà a respirare bene. Nessuno ci insegna da piccoli di avere consapevolezza del respiro, che potremmo allenare questa consapevolezza. Che il respiro possa essere una base per la nostra attenzione. Nessuno ci insegna che attraverso il respiro abbiamo la possibilità di migliorare la nostra vitalità e di conseguenza la nostra salute. E nessuno ci ha insegnato che utilizzando il respiro possiamo favorire calma e chiarezza mentale.
Mi stai cercando? Sono nel sedile accanto. La mia spalla contro la tua.
Non mi troverai negli stupa, né nei templi Indiani, non nelle sinagoghe e nemmeno nelle cattedrali; non mi troverai nelle masse, né nei kirtans, non attorcigliandoti le gambe intorno al collo e nemmeno mangiando solo vegetali.
Quando mi cercherai veramente, mi vedrai all’istante: mi troverai nel più piccolo spazio di tempo.
Kabir chiede: Discepolo, dimmi cos’è Dio?
Egli è il respiro dentro il respiro.– Kabir
La nostra energia vitale
Per capire meglio l’importanza del respiro proviamo a pensare al concetto di forza vitale o energia vitale:
Che cosa è l’energia vitale? L’energia vitale è ciò che è presente e si muove costantemente! E’ ciò che fluisce in tutto il nostro corpo, e nello stesso tempo anche nell’universo intero.
Nell’essere umano l’energia vitale è ciò che lo sostiene. E’ responsabile in qualche modo di tutte le sue funzioni vitali: dal respiro al battito cardiaco, dall’apparato digestivo a quello endocrino, tutti i nostri sistemi dipendono da questa forza vitale. Anche la mente, le emozioni e i cinque sensi sono assolutamente connessi all’energia vitale.
La forza vitale appartiene ad una dimensione sottile
Per comprendere il suo modo di funzionare e comportarsi proviamo a pensare all’acqua che fluisce, che è in continuo movimento. E quando c’è stagnazione, quando perde il suo “scorrere” tende a deteriorarsi, ad ammalarsi.
Pensa all’acqua che prende la forma di ogni contenitore che la ospita, e ha la capacità di cambiare di stato. Da ghiaccio di può trasformare in acqua e in vapore. Più diminuisce la sua densità, più ha possibilità di espandersi e di muoversi più liberamente.
Cosi anche l’energia vitale fluisce (e deve poter fluire) in continuazione perché la sua stagnazione causa problemi e malattie a livello fisico, emotivo e mentale.
Il respiro non è la nostra energia vitale, anche se comunemente si pensi che coincidano. Neppure l’aria è energia vitale. Se lo fosse, basterebbe pompare aria in un corpo morto per farlo rivivere.
Il tuo respiro è invece l’espressione della tua energia vitale, l’espressione della vita e della forza che è in TE.
Siccome non è possibile vedere, toccare o manipolare direttamente l’energia vitale, il respiro è una sorta di leva, di mezzo, per agire indirettamente su di essa.
Perciò ogni cosa che agisce sul tuo respiro, agisce anche sulla tua energia vitale, perché tra i due c’è un collegamento diretto.
– G. Mohan – Lo Yoga per il corpo il respiro e la mente.
Perché è cosi importante essere consapevoli del respiro?
La qualità e le caratteristiche del respiro indicano anche il nostro stato psico fisico. Riflettono lo stato mentale, la condizione dell’energia vitale e anche del stato di salute del corpo. Allo stesso tempo, andando a modificare coscientemente queste caratteristiche e qualità possiamo influenzare indirettamente ma in maniera concreta sulla condizione della mente, del corpo e delle emozioni.
Il respiro ha una caratteristica unica, rispetto ad altri sistemi corporei: è una funzione sia volontaria che involontaria. E se da una parte può essere importantissimo imparare a modificare in modo appropriato e volontario il nostro modo di respirare, dall’altra una pratica ancora più importante è quella della consapevolezza del respiro involontario.
Consapevolezza del respiro: che significa?
Essere consapevoli del proprio respiro significa portare la propria attenzione sul processo del respirare, senza cercare di controllare, intervenire o manipolare, ma lasciando e sperimentando il respiro spontaneo e naturale.
Questa modalità di utilizzo del respiro in alcune tradizioni dello Yoga viene chiamato “pranayama spirituale”: ciò sta a indicare che la pratica e i suoi effetti sono ad un livello più sottile.
La consapevolezza del respiro naturale è utilizzata ampiamente un po’ in tutte le pratiche orientali filosofiche e spirituali, specialmente in quelle più contemplative. Diventa, nella sua semplicità, una tecnica meditativa vera e propria.
Prova a prenderti qualche minuto ogni giorno di osservazione presente, non di controllo ma di consapevolezza del tuo respiro. Lascia e sperimenta il tuo respiro così com’è, naturale e spontaneo e, di momento in momento, permetti che l’esperienza del respirare diventi la base, l’oggetto primario della tua attenzione. E se la tua attenzione viene distratta da qualche altro pensiero, gentilmente la riporti ad osservare il tuo respiro, l’espressione sottile della tua energia vitale.
Una pratica semplice ma potentissima
E’ una pratica di estrema semplicità, ma proprio perché molto semplice, non è assolutamente facile, soprattutto le prime volte, che non siamo abituati a stare in silenzio, in ascolto e osservazione. Ma è una pratica potentissima da tutti i punti di vista.
Attraverso l’osservazione del respiro, cioè attraverso la consapevolezza delle varie sensazioni corporee legate al processo respiratorio, si diventa pienamente coscienti e consapevoli delle varie caratteristiche e qualità del respiro stesso. Ad esempio: è il respiro corto o lungo? Dove viene localizzato?
Si diventa consapevoli e coscienti anche del corpo e delle sensazioni fisiche: posizione, sensazioni tattili), come anche dei vari aspetti più sottili dei pensieri e del flusso mentale.
Corpo, mente, respiro ed emozioni: unità
Alla fine, il corpo, il respiro, la mente e le emozioni si unificano e si calmano, e ci troviamo semplicemente a “stare” al centro della nostra esperienza lasciando che tutto sia esattamente così com’è, senza più nessuna separazione.
Il respiro simbolizza tutta la nostra esperienza, è, in qualche modo, una metafora della nostra stessa vita.
E’ un processo che cambia in continuazione, che possiamo influenzare entro certi limiti, ma che rimane anche autonomo ed involontario. È la manifestazione della nostra forza vitale e l’indicatore più preciso del nostro stato psicofisico.
Vivere l’esperienza del respiro consapevole
Se riusciamo ad essere totalmente presenti nell’esperienza del respirare senza controllare nè intervenire permettiamo all’intelligente energia che ci muove e ci anima di riportare nel modo più naturale vitalità e armonia in noi stessi!
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Ecco una serie di percorsi che possono aiutarti a coltivare la tua consapevolezza. Esplora quelle che ti sembrano più adatte a TE:
- Mindfulness, Meditazione e il Movimento: impara a stare in TE
- Your 14 days habit: Impara a coltivare una pratica meditativa in 14 giorni.
- Your Day Starter: Crea un’abitudine
- Your inspiration board: Permetti all’intuizione di scegliere la pratica adatta a TE
*Nota del redattore: le informazioni contenute in questo articolo sono destinate esclusivamente all’uso didattico. Non sostituiscono la consulenza, la diagnosi o il trattamento di un medico professionista. Rivolgetevi sempre al vostro medico o ad altri operatori sanitari qualificati per qualsiasi domanda relativa a una condizione medica e prima di intraprendere qualsiasi dieta, integratore, programma di fitness o altri programmi di salute.