Nella società moderna, dove ogni funzione quotidiana si svolge in condizioni di fretta e stress, il solo controllo della respirazione può essere un regalo prezioso contro lo stress per il nostro modo di vivere.
Lo stile di vita moderno
L’uomo moderno vive continuamente in condizioni di stress. Quando si sveglia deve saltare giù dal letto e prepararsi in gran fretta per andare al lavoro. Deve correre per prendere il treno, oppure deve guidare lungo strade piene di traffico per raggiungere il suo ufficio. Nel corso della giornata è soggetto alla continua tensione di un lavoro spesso non rispondente alle sue reali esigenze, talvolta protratto fino a tarda ora, e in cui è costretto a subire le conseguenze della competitività implicita nella maggior parte delle attuali strutture aziendali. E, dopo tutto ciò, gli resta ancora da compiere un’ultima fatica, la strada del ritorno, con l’unica prospettiva di dover affrontare la sveglia e la stessa routine il giorno seguente.
Tanto il ritmo, quanto la competitività della vita nelle città moderne agiscono costantemente a danno del sistema nervoso dell’uomo medio. I cardiologi ci dicono che il numero di decessi dovuti a malattie cardiache è particolarmente elevato rispetto al passato.
Pericoli comuni
In una società soggetta all’inflazione, all’inquinamento ambientale, a un traffico caotico e a quotidiani pieni solo di brutte notizie, tutti noi siamo sottoposti a sollecitazioni e tensioni analoghe, sufficienti a causare danni permanenti al cuore e alla mente. Le tensioni non colpiscono solo gli adulti. Anche i bambini affrontano quotidianamente, a scuola, situazioni stressanti. Ovviamente, il cuore e il sistema nervoso, per poter funzionare e svilupparsi, richiedono stimoli adeguati e una moderata tensione. Ma stimoli eccessivi possono distruggere un individuo mentalmente e fisicamente.
L’uomo moderno è sottoposto a tensioni e stress troppo intensi. Se non trova modo di sottrarsi a tale sovraccarico, crolla. Molti pazienti ricoverati negli ospedali psichiatrici soffrono di disturbi mentali perché non hanno saputo trovare per sé stessi una via d’uscita.
Soluzioni “illusorie”
Talvolta essi cercano di affrontare le tensioni direttamente, e si sforzano di fare qualche cosa per rilassarsi, ma raramente ottengono risultati. L’unico modo per sconfiggere la tensione è quello di applicare tattiche da guerriglia. Non combattere il nemico faccia a faccia, ma piuttosto attaccarlo sui fianchi. In altre parole, contrastare uno stimolo che causa stress ricorrendo a un altro di direzione opposta. Per esempio, un aperitivo amichevole sulla strada di casa o una partita a carte fra colleghi possono costituire un parziale sollievo alle tensioni delle attività quotidiane.
Si tratta però, di ricreazioni temporanee. Se vi si indulge, se ne può ricevere più male che bene. Il tipo di sollievo dallo stress, tale da contribuire a un aumento della salute e del benessere, senza richiedere un luogo speciale né la collaborazione di altre persone, è basato sul controllo della respirazione.
Controllo della Respirazione e meditazione profonda
Nei templi Zen, il controllo della respirazione è la prima cosa che viene insegnata ai monaci. Quando la posizione del corpo è giusta e la respirazione è controllata, la mente entra in quello stato di calma in cui è possibile la meditazione profonda.
Esperimenti condotti registrando le onde cerebrali dei monaci Zen in meditazione lo dimostrano.
Per esempio, i monaci Zen sostengono che, quando la verbalizzazione interna di pensieri interferisce con la meditazione, per riportare la mente nello stato desiderato è sufficiente correggere la postura e regolare la respirazione. Una volta, durante la rilevazione delle onde cerebrali di un monaco in meditazione, a un certo punto il flusso dolce e regolare delle onde alpha si interruppe, sostituito da un flusso di onde beta, che indicano tensione emotiva e mentale. Ma il monaco corresse il suo ritmo respiratorio, e rapidamente le onde beta cessarono e ricomparvero le onde alfa.
Al termine della seduta di meditazione, gli furono chiesti chiarimenti. Il monaco disse che lo spostamento delle onde alfa alle beta era coinciso con un suo momento di distrazione ma che, dopo aver ripreso il controllo della respirazione, egli era entrato nuovamente in meditazione profonda. E a quel punto le onde beta avevano lasciato il posto alle alfa.
(fonti: “Meditazione Zen come terapia” di Tomio Hirai)
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*Nota del redattore: le informazioni contenute in questo articolo sono destinate esclusivamente all’uso didattico e non sostituiscono la consulenza, la diagnosi o il trattamento di un medico professionista. Rivolgetevi sempre al vostro medico o ad altri operatori sanitari qualificati per qualsiasi domanda relativa a una condizione medica e prima di intraprendere qualsiasi dieta, integratore, programma di fitness o altri programmi di salute.