Lo yoga (l’unione di corpo, mente, anima e spirito) è riscoprire chi siamo e tornare a una vita di gioia, beatitudine e libertà. Il Vedanta, riconoscendo che ognuno di noi ha personalità e preferenze diverse, ci offre quattro Sentieri dello Yoga, o serie di pratiche spirituali, per aiutarci a raggiungere questo obiettivo.
Il Vedanta ci dice che le cause della sofferenza sono cinque:
- Non sapere chi siamo
- Attaccamento: Aggrapparsi a cose impermanenti e avere aspettative.
- Avversione: Cercare di evitare le cose che non sono reali
- Identificarsi con l’ego e creare realtà separate
- Paura della morte
Fortunatamente, il Vedanta ci fornisce anche le soluzioni per superarle. Ci dice che correggendo la prima causa e ricordando chi siamo veramente, tutte le altre cesseranno di interessarci.
I sentieri dello Yoga
Nella vita possiamo agire, pensare, sentire o non fare nulla. Agire è il Karma Yoga, pensare è il Gyana Yoga, sentire (amare) è il Bhakti Yoga e non fare nulla è il Samadhi, il passo finale del Raja Yoga e la meta di tutto lo Yoga.
Esaminiamo ciascuno dei Sentieri dello Yoga e vediamo come possiamo incorporarli nella nostra vita.
1. Bhakti Yoga
La bhakti è lo yoga della devozione, in ultima analisi verso il Divino, ma inizialmente può essere un guru, la famiglia, un amico o qualsiasi cosa crei un forte legame emotivo.
Nel mondo di oggi, caratterizzato da tanto caos e confusione, si dice che la Bhakti sia il più semplice dei sentieri dello yoga. Può essere praticata da chiunque, indipendentemente dalle capacità mentali o fisiche, e non richiede pratiche yogiche approfondite.
La bhakti è il sentiero dell’amore che elimina gelosia, odio, lussuria, rabbia, egoismo, orgoglio e arroganza. Sostituisce questi sentimenti con sentimenti di gioia, estasi divina, beatitudine, pace e saggezza.
Il Vedanta dice che esiste un filo sottile fatto di Amore Puro (Prem), che collega il cuore con il Divino. Questo filo è l’essenza della Bhakti. È rimasto dormiente nel vostro cuore fin dall’inizio della creazione, nascosto da strati di ignoranza e sofferenza. Tuttavia, indipendentemente da ciò che si fa o da dove si va, questo filo, la nostra connessione divina, non potrà mai essere spezzato. È questo che crea il profondo desiderio di gioia e beatitudine della nostra anima.
Essere innamorati di qualcuno o di qualcosa crea separazione. Bhakti è essere amore, essere inebriati dall’Amore Divino. È l’unità dell’essere innamorati dell’Amore stesso. Il Vedanta dice di porre l’enfasi dove deve essere: sul Sé divino all’interno di ogni persona che incontriamo.
Il Bhakti Yogi
- Si chiede che cosa desidero al livello più profondo del mio essere.
- È puro nei pensieri, nelle parole e nelle azioni
- Cerca la Divinità nell’ordinario
- Onora e rispetta tutta la vita
- Purifica il cuore attraverso la devozione
- Canta, danza e ascolta i versetti divini
- Si arrende aprendosi a tutto
- Agisce come servitore, amico o madre del Divino in ogni persona.
Spesso le persone dicono di non avere abbastanza tempo per la loro pratica spirituale a causa degli impegni familiari. Bhakti è servire la propria famiglia come pratica.
Con la bhakti, tutti gli attaccamenti finiscono, tranne l’amore totalizzante per Dio: questo è l’unico attaccamento che libera anziché limitare. Una volta ristabilito il Divino nel tempio del nostro cuore, il suo amore ci servirà per l’eternità. La bhakti è il viaggio per poter finalmente “riposare in Dio”.
2. Karma Yoga
Karma significa “azione” e Karma Yoga significa compiere un’azione senza attaccarsi al risultato. È il sentiero del servizio disinteressato (Seva). Si cessa di identificarsi con l’ego e ogni azione viene vista come un’offerta al Divino.
Il cuore viene purificato e l’egoismo, l’odio, la gelosia, l’egocentrismo e altre qualità negative svaniscono, creando spazio per l’umiltà, l’amore puro, la simpatia, la tolleranza e la compassione.
Karma Yoga è “fare la cosa giusta”, il processo per raggiungere la perfezione nell’azione. Significa seguire il proprio dharma (il vero scopo) e accettare tutto ciò che arriva, senza aspettarsi pagamenti, ringraziamenti o riconoscimenti.
Lo yogi del karma
- Vive la vita con passione ma rimane spassionato riguardo al risultato
- È disinvolto e aggraziato in tutte le cose
- Ha una natura amorevole e amichevole
- E’ comprensivo, compassionevole e tollerante
- Gioisce del successo e della felicità degli altri
- Non si sente né superiore né inferiore a nessuno
- Parla e agisce in modo sincero
Il Vedanta dice anche che il Karma Yoga è il Sentiero dei Guerrieri e che lo Yogi dovrebbe:
- Mantenere un corpo forte e sano
- Sopportare allo stesso modo insulti e complimenti, conforto e dolore
- Avere fede in se stesso, sapendo che il Divino lo amerà sempre
- Essere adattabile a qualsiasi situazione e capace di mescolarsi con tutti
- Avere una mente calma
- Essere senza paura
Con il Karma Yoga, tutti i desideri alla fine si fondono in un unico desiderio, che è quello di servire e, in ultima analisi, servire il Divino.
3. Gyana (Jnana) Yoga
Il Gyana Yoga è il sentiero della conoscenza o, più correttamente, della saggezza. È il mezzo per raggiungere l’Illuminazione attraverso il processo della ragione, in particolare il processo di discriminazione tra ciò che è reale e ciò che non lo è, tra ciò che è vero e ciò che è falso, attraverso lo studio e l’autoindagine.
Si dice che sia il sentiero più difficile perché utilizza la mente e l’intelletto per andare oltre se stessi e realizzare finalmente che si è Uno con il Divino. Le Upanishad lo chiamano il “filo del rasoio”, dove l’ego cerca sempre di farci cadere. Richiede una grande forza di carattere, di volontà e di intelletto.
Quando gli veniva posta una domanda, Ramana Maharshi, un grande santo indiano e Gyana Yogi, rispondeva spesso: “Prima di tutto chiediti chi sta facendo la domanda”. Gyana Yoga è lo studio degli antichi testi e degli insegnamenti dei Grandi Maestri ma, soprattutto, è lo studio di se stessi.
Il Gyana Yogi
- Studia i testi spirituali delle proprie tradizioni
- Legge le parole dei Grandi Maestri
- Pone al cuore le seguenti domande e ascolta le risposte senza giudicare o valutare:
Chi sono
Cosa voglio?
Qual è il mio scopo?
Per cosa sono grato? - È attento al mondo circostante
- Ascolta, riflette, contempla
- Pratica il discernimento e il distacco
- Medita e si prende ogni giorno del tempo per stare in silenzio.
Il Gyana Yogi smette di preoccuparsi di ciò che viene visto, ma si chiede: “Perché lo sto vedendo?”. La vita comincia a essere vista come un sogno.
4. Raja Yoga
Raja Yoga significa “Sentiero Reale”. Proprio come un re mantiene il controllo sul suo regno, noi dobbiamo mantenere il controllo sul nostro “regno”, il vasto territorio della nostra mente.
È il sentiero della meditazione, dei mantra e delle tecniche. Il tema fondamentale del Raja Yoga è che la percezione del Sé divino è oscurata dai disturbi della mente. Se il corpo e la mente possono essere resi immobili e puri, il Sé risplenderà istantaneamente.
Il Raja Yoga è il sentiero più amato dagli occidentali perché può essere praticato da quasi tutti e non richiede credenze o fedi particolari. Insegna di credere solo a ciò che si scopre da soli attraverso l’esperienza diretta.
Il Raja Yogi
- Mantiene l’equilibrio nel sonno, nella dieta, nello stile di vita e nel lavoro
- È in armonia con i ritmi della natura
- È puro e non giudica
- Si assume la responsabilità della propria vita
- Ha il controllo sulle proprie emozioni e rimane libero dalle preoccupazioni
- Evita le distrazioni
- Allena la mente attraverso tecniche di meditazione
Anche se non lo chiamava Raja Yoga, questo percorso è stato meglio riassunto dal saggio indiano Patanjali nei suoi Yoga Sutra, con il titolo Ashtanga, o Gli otto arti dello Yoga.
Gli otto arti
- Yama: Astenersi dal danneggiare gli altri attraverso azioni sbagliate, tra cui la non violenza, la veridicità, il non rubare, il non sprecare la nostra energia, l’astensione dall’avidità o dall’accaparramento.
- Niyama: Principi per la nostra vita quotidiana, tra cui la purezza o la pulizia, la contentezza, la disciplina, lo studio, la devozione.
- Asanas: sedute o posture, pose dello yoga
- Pranayama: padronanza e stimolo della forza vitale
- Pratyahara: riflessione interiore
- Dharana: Attenzione focalizzata
- Dhyana: Meditazione, flusso continuo
- Samadhi: Libertà, liberazione, illuminazione
In sostanza, il Raja Yoga è un processo sistematico per plasmare il nostro carattere e la nostra vita all’esperienza dell’Illuminazione.
I quattro sentieri dello Yoga
Anche se questi quattro sentieri sembrano diversi, in realtà esiste un solo Yoga, una sola Unione. Possiamo essere attratti da un sentiero più degli altri, ma essi si completano a vicenda. Come dice il proverbio, “Tutte le strade portano a Roma”, così tutti i Sentieri portano all’Illuminazione.
I Sentieri sono come quattro fili diversi intrecciati insieme per formare la stessa corda, ognuno rafforzato dagli altri. Scegliamo gli aspetti di ciascun sentiero che più ci aggradano e iniziamo a incorporarli nella nostra vita. Cerchiamo la gioia nella nostra pratica quotidiana e lasciamoci guidare da essa.
Ecco una serie di percorsi che possono aiutarti a coltivare questa parte fondamentale della tua natura. Esplora quelle che ti sembrano più adatte a TE:
- Mindfulness, Meditazione e il Movimento: impara a stare in TE
- Your 14 days habit: Impara a coltivare una pratica meditativa in 14 giorni.
- Your Day Starter: Crea un’abitudine
- Your inspiration board: Permetti all’intuizione di scegliere la pratica adatta a TE