Il perdono è una pratica spirituale ed emotiva vitale, eppure è una delle cose più difficili da fare. L’idea del perdono può essere conflittuale, perché i pensieri e le emozioni si concentrano su come o addirittura se si possa mai perdonare qualcuno che ci ha fatto un torto o ci ha ferito.
Perdonare non è facile, ma la nostra innata capacità di perdonare ci offre la speranza che sia possibile. È incredibile ciò che le persone sono in grado di perdonare. Il noto “Ci vuole una persona forte per dire che gli dispiace e una persona ancora più forte per perdonare” sottolinea il fatto che ci vuole grande coraggio e forza per perdonare. Tuttavia, così facendo, si sciolgono i blocchi che impediscono di vivere la vita che si merita. Non c’è pace senza perdono.
I fondamenti del perdono
Le seguenti sono caratteristiche importanti del perdono.
1. E’ una decisione consapevole
Il perdono è una decisione consapevole e deliberata di lasciar andare il risentimento e altri sentimenti associati come il dare la colpa, il senso di colpa e la vergogna, il giudizio di un altro (incluso se stessi) o il bisogno di vendetta. Questi sentimenti possono essere sperimentati a vari livelli e sono tutti validi. Il perdono può riguardare anche ferite “minori”.
2. Non significa necessariamente riconciliazione.
In definitiva, lo facciamo per noi, non per l’altra persona. Forse sapiamo per esperienza che il dolore del passato può rimanere come una spina appena sotto la superficie, scavando più a fondo e incancrenendosi se rimane al suo posto. Questo vale soprattutto per il risentimento.
Nelson Mandela, rivoluzionario, leader politico ed ex presidente del Sudafrica, ha detto bene quando ha affermato che “il risentimento è come bere del veleno e poi sperare che uccida i tuoi nemici”. È giusto essere arrabbiati, tristi, ecc. all’inizio, ma ci sarà un momento in cui arriverà anche il momento di perdonare. Il risentimento non è destinato a rimanere tra le mura del corpo e della mente, come dimostra il fatto che può causare effetti deleteri se rimane a lungo nella psiche.
3. Perdonare non significa allontanarsi e ammettere la sconfitta.
Al contrario, offre l’opportunità di riprendere in mano la propria vita e di liberarsi dalla schiavitù della rabbia e del risentimento. Possiamo andare avanti nella vita senza il bagaglio di emozioni negative.
4. Non è qualcosa che si fa a beneficio di un altro.
È un processo di guarigione personale che richiede una profonda introspezione. Forse c’è bisogno di perdonare se stessi, perché spesso le persone sono più dure con se stesse. Forse dobbiamo prima imparare a perdonare noi stessi. C’è una lezione da imparare? Come vogliamo che le cose cambino in futuro? Le sfide della vita sono un terreno fertile per la crescita.
5. Si impara con gli esempi.
Si può trarre grande ispirazione da coloro che hanno superato traumi indicibili e sono stati in grado di scegliere di perdonare i loro malfattori. Nelson Mandela ha perdonato coloro che lo avevano imprigionato, torturato e commesso orribili atrocità contro le popolazioni non bianche del Sudafrica. Malala Yousafzai, l’attivista pakistana per l’istruzione femminile, è sopravvissuta a un attentato e ha perdonato i suoi aggressori. Entrambi hanno ricevuto il Premio Nobel per la pace per il loro lavoro umanitario. L’aspetto importante da sottolineare in entrambi i casi è che la capacità di perdonare ha permesso loro di guarire, andare avanti e diventare potenti forze di cambiamento.
6. Il perdono può non essere sempre un’opzione.
Ci possono essere casi estremi in cui il perdono non è un’opzione, ed è qualcosa che va onorato. Forse la comprensione e la compassione sono molto più necessarie del perdono in un determinato momento. Dobbiamo essere una parte consenziente in tutto questo e non sentirci sotto pressione. Ovunque ci troviamo in questo processo, procediamo con amore e gentilezza verso noi stessi.
Cos’è il perdono: un breve riassunto
Ecco un rapido elenco per riassumere che cos’è (e non è) il vero perdono:
Il perdono è:
- Una benedizione
- Guarigione
- Un processo
- Una scelta
- Non sempre facile
- Pace
- Potenziamento
- Libertà
Il perdono non è:
- Debolezza
- Dimenticare ciò che è successo
- Dire che si vuole che le cose tornino come prima
- Sollevare la persona dalle sue responsabilità
- Dire che ci si fida immediatamente di qualcuno (o mai)
- Condonare il comportamento o tollerare ulteriori abusi
L’importanza del perdono
Quando si rimane in uno stato di non perdono, si è legati come un nodo a chi ci ha fatto un torto. Non c’è flusso, ma solo restrizione. “Il perdono, se non controllato, diventa un cancro nella nostra anima”. Come un cancro, il perdono si nutre in modo silenzioso e costante di diverse parti della vostra vita, comprese le cose belle. Nel corso del tempo, quando il flusso naturale della nostra vita viene interrotto, inizia a influenzare le relazioni, il lavoro, la salute e il benessere generale.
Il corpo fisico è di solito il primo ad avvertire questa restrizione ed esprime la sua disapprovazione in diversi modi, come ad esempio attraverso un fastidio allo stomaco, una pesantezza al petto, una diminuzione dell’appetito, un senso di oppressione alla gola o un calo di energia. Lo stato mentale di solito rispecchia quello del corpo, quindi è possibile un aumento della depressione, della tristezza e dell’ansia. Se si impara a perdonare, la tempesta di emozioni comincia a calmarsi e si crea lo spazio per iniziare a guarire, permettendo ai nodi di sciogliersi e di rilasciare la loro presa sulla vita.
Il perdono è una medicina per il corpo, la mente e lo spirito. Alcune ricerche dimostrano che il perdono migliora la salute, migliora l’umore, aumenta l’ottimismo e riduce la rabbia, lo stress, l’ansia e la depressione. Le emozioni negative provate in uno stato di rancore provocano una risposta naturale allo stress che può portare a problemi di salute cronici. La malattia viene sperimentata e ci dice che non siamo destinati a mantenere questa negatività per giorni, settimane o mesi.
In definitiva, i benefici della pratica del perdonare sono molti, tra cui:
- Aumento della felicità
- Diminuzione della depressione e dell’ansia
- Miglioramento della salute
- Miglioramento delle relazioni
- Aumento della compassione
Questi sono solo alcuni esempi. A seconda della nostra posizione nella vita e delle nostre esigenze, questo elenco può variare.
Dobbiamo “allenarci” a perdonare
Il perdono è un’abilità che va coltivata. Se siamo interessati a conoscere il processo del perdono, ci sono molte risorse disponibili su Internet. Ma il mio suggerimento è sempre di partire dalla conoscenza di noi, solo in questo modo potremo “riconoscerci” negli altri.
Una vita sana e felice richiede un impegno totale. Essere risentiti, arrabbiati o critici richiede molta energia. Attira la nostra attenzione e maschera i vostri veri desideri. Se non perdoniamo, siamo noi a soffrire dei nostri sentimenti negativi. Piuttosto che continuare a dare via il nostro potere a qualcuno o qualcosa del passato e soffrire per questo, potrebbe essere il momento di perdonare e usare quell’energia per creare la vita che vogliamo. Non c’è momento migliore del presente!
Ecco una serie di percorsi che possono aiutarti a coltivare questa parte fondamentale della tua natura. Esplora quelle che ti sembrano più adatte a TE:
- Mindfulness, Meditazione e il Movimento: impara a stare in TE
- Your 14 days habit: Impara a coltivare una pratica meditativa in 14 giorni.
- Your Day Starter: Crea un’abitudine
- Your inspiration board: Permetti all’intuizione di scegliere la pratica adatta a TE
*Nota del redattore: le informazioni contenute in questo articolo sono destinate esclusivamente all’uso didattico e non sostituiscono la consulenza, la diagnosi o il trattamento di un medico professionista. Rivolgetevi sempre al vostro medico o ad altri operatori sanitari qualificati per qualsiasi domanda relativa a una condizione medica e prima di intraprendere qualsiasi dieta, integratore, programma di fitness o altri programmi di salute.
