Quando si pensa alla meditazione, solitamente abbiamo in mente l’immagine di monaci che meditano seduti in silenzio. La Meditazione Dinamica sembra essere proprio l’opposto. Piena di movimento e con la possibilità, in alcune fasi, di esprimere emozioni forti… Ad ascoltarla può sembrare tutt’altro che pacifica!
La Meditazione Dinamica viene utilizzata all’interno di molti processi terapeutici, e in diverse cliniche psicosomatiche. Dunque è importante capire a che cosa esattamente è utile e come avvicinarsi alla meditazione dinamica evitando effetti negativi, ed evitando di ritraumatizzarsi.
La Meditazione Dinamica è un processo per dare all’uomo moderno un modo per scoprire il silenzio. Come dice Osho, l’uomo moderno è pieno di repressioni. Ai tempi del Buddha le persone vivevano in modo più naturale, più in sintonia con la loro natura umana e quindi più rilassate. Quindi per loro era facile sedersi, semplicemente guardarsi dentro, meditare ed essere silenziosi.
Quando, invece, noi ci sediamo, ci accorgiamo di una mente che sembra essere più rumorosa che mai e sentiamo tutta la tensione di un corpo pieno di energie ed emozioni represse.
Meditazione Dinamica per Ascoltare l’intelligenza del corpo
La Meditazione Dinamica è una meditazione catartica. Quando sentiamo parlare di catarsi pensiamo a un’espressione di emozioni (vedi bioenergetica o altri tipi di terapie che lavorano con l’espressione di emozioni). Questo crea già nella nostra mente un’immagine che dirige il nostro corpo nell’espressione durante la meditazione.
Questa immagine, od obiettivo, è un prodotto del lato sinistro della neocorteccia cerebrale deputata al pensiero logico e al calcolo. Dato che l’emisfero sinistro è la parte del cervello dove si “trovano” passato e futuro, abbiamo la tendenza a ripetere quello che abbiamo già vissuto in passato. In questo modo diamo ancora più forza a questa esperienza.
Così, quando ci avviciniamo alla Meditazione Dinamica con dei concetti orientati verso la terapia, è facile sbagliare. Bisogna seguire l’intelligenza del corpo. Questo significa che è necessario ascoltarlo e permettergli di sviluppare i vari movimenti in modo autonomo.
Il processo che può guarire e pulire il corpo riesce ad avvenire solo quando siamo capaci di capire davvero come seguire i movimenti che nascono dal profondo del nostro corpo.
È necessario un cambiamento
Passare dal fare e muoversi a partire dal lato sinistro della neocorteccia cerebrale, (il lato del cervello che vuole “fare in modo di raggiungere l’obbiettivo!” e che influenza e si rivela in ciascuna delle diverse fasi della Meditazione Dinamica) per arrivare a imparare a “seguire” i movimenti del corpo. In questo modo, invece di costringere il nostro corpo a comportarsi a seconda delle nostre idee e immagini preconcette, il nostro sistema può imparare ad ascoltare e seguire le proprie capacità di guarigione, in grado di regolarsi da sole.
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