Forse la meditazione camminata Zen oppure “meditazione Zen mentre si cammina” (“Kinhin”) sembrerà una contraddizione in termini, dato che l’immagine del meditatore Zen a cui siamo abituati ce lo rappresenta di solito seduto. Kinhin è, tuttavia, un periodo intermedio di riposo fra le lunghe sedute di meditazione.
Il famoso monaco Dogen ha detto che lo Zazen è la via più semplice per raggiungere la natura del Buddha. Ma, come chiunque l’abbia tentata può testimoniare, è lungi dall’essere facile, in particolare per il neofita. Lunghi periodi seduti nelle posizioni a gambe incrociate stancano le gambre e la schiena. E una certa diminuzione dell’attenzione porta innevitabilmente alla sonnolenza.
Meditazione camminata Zen
Kinhin, cioè meditare camminando, è un modo per dare riposo alle gambe, ristabilire una lucida attenzione. Quindi rendere possibile una meditazione da seduti più profonda e più fruttuosa. In questo sistema l’elemento caratteristico è che si adatta il movimento dei piedi alla respirazione. Il metodo è quello della lenta espirazione e della rapida inspirazione citata nel precedente articolo sulla riduzione del numero di respiri al minuto. (inspirazione rapida, espirazione in 10″)
Mentre si fa un respiro, si muove in avanti un piede di mezzo passo. Con il respiro successivo si porta avanti di mezzo passo l’altro piede. Negli esperimente condotti su monaci Zen in meditazione Kinhin, si è potuto riscontrare un ritmo respiratorio estremamente ridotto e una elevata emissione di onde alfa.
Kinhin, meditazione camminata Zen: la posizione dele mani, la sequenza dei passi, la postura del corpo e dei piedi. La marcia è molto lenta ed è sincronizzata con il respiro. Un passo ad ogni inspirazione ed espirazione.
Kinhin e respirazione
Per quanto lento, il kinhin è pur sempre un esercizio di moto, e ci si aspetterebbe che la velocità di respirazione fosse maggiore che non nella normale meditazione Zen da seduti e che la mente cessasse di emettere onde alfa per cominciare ad emettere onde beta. Ma nei esperimenti ciò non si è verificato. I monaci respiravano ancora con un ritmo di quattro-cinque respiri al minuto e continuavano ad emettere onde alfa. Nonostante Zazen (da seduti) e Kinhin (mentre si cammina) siano attività diverse, gli stati fisiologici e mentali di chi le pratica sono identici. In altre parole, kinhin è la continuazione della stessa meditazione in forma lievemente diversa.
Inserire la meditazione camminata Zen nella vita quotidiana
Dato che richiede movimenti cosi lenti che quasi si rimane in piedi nella stessa posizione, è praticamente impossibile inserire la meditazione Zen mentre si cammina fra le attività della vita quotidiana. Il sistema di coordinazione fra movimento e respirazione in tre fasi, invece, può essere utilizzato quotidianamente con risultati assai efficaci.
Contate lentamente uno, due, tre, accordando nel frattempo la respirazione e l’andatura al ritmo. Il numero “uno” occupa un tempo. Il numero “due” occupa due tempi. Poi c’è una pausa prima dell’ultimo numero, e infine il “tre” occupa un tempo. In altre parole, il “due” è il più lungo della serie.
Potete cominciare a camminare con un piede qualunque ma, tanto per semplificare, immaginiamo che cominciate con il destro. Espirate mentre dite l’uno, e portate avanti il piede destro. Continuate ad espirare mentre contate il due, e portare avanti il piede sinistro; ricordatevi che il due ha una durata di due tempi. Nella pausa fra due e tre, si passa dall’espirazione all’inspirazione e, a questo punto, si porta in avanti ancora il piede destro. Inspirate mentre contate tre, fino al momento di ricominciare l’espirazione, e portate in avanti il piede sinistro. Quindi espirate contando uno e due, lasciate un abreve pausa prima del tre e inspirate sul tre.
Silenzio nei passi
La pausa è di fondamentale importanza perchè infonde un senso di espansione all’esercizio e fa si che l’aria riempia completamente i polmoni nella fase dell’inspirazione. Accelerando il conteggio, il sistema può essere utilizzato nel correre o nel salire in fretta le scale. L’importante è non dimenticare mai la pausa altrimenti otterrete solo il risultato di affrettare la vostra respirazione e quindi di rendere più rapide le pulsazioni e più breve ogni respiro.
Una volta imparato bene l’uso della pausa, potete applicare questo sistema a velocità elevate, senza perdere il controllo della respirazione.
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*Nota del redattore: le informazioni contenute in questo articolo sono destinate esclusivamente all’uso didattico e non sostituiscono la consulenza, la diagnosi o il trattamento di un medico professionista. Rivolgetevi sempre al vostro medico o ad altri operatori sanitari qualificati per qualsiasi domanda relativa a una condizione medica e prima di intraprendere qualsiasi dieta, integratore, programma di fitness o altri programmi di salute.