In questo mondo moderno di velocità e rumore, dove chi sta “senza fare niente” appare fuori luogo, sembra proprio che abbiamo paura del silenzio. Perché?
A meno che tu viva da solo fra le montagne senza elettricità, molto probabilmente stai assorbendo per tutto il giorno, senza interruzioni, un flusso costante di rumore e informazioni. Persino se nessuno ti sta parlando e non stai ascoltando la radio o qualche altro impianto audio, ci sono cartelloni, telefonate, SMS, social media, monitor di computer, fatture, volantini e vari altri modi in cui parole e suoni ci raggiungono.
Può talvolta rivelarsi impossibile trovare, nella zona di imbarco di un aeroporto, un angolo privo di un televisore che strepita. Molti pendolari trascorrono il viaggio mattutino assorbendo tweet, SMS, notizie, giochi e aggiornamenti sui rispettivi smartphone.
Hai mai percepito l’autentica quiete? Hai mai colto il dono del silenzio?
Persino nei rari momenti in cui non vi sono suoni o altre informazioni provenienti dall’esterno, la nostra testa è piena da un costante circolo di pensieri. Quanti minuti al giorno trascorri immerso nell’autentica quiete, se mai lo fai?
Il silenzio è essenziale. Abbiamo bisogno di silenzio
tanto quanto abbiamo bisogno di aria,
tanto quanto le piante hanno bisogno di luce.Se la nostra mente
è affollata di parole e pensieri,
non c’è spazio per noi.
Le persone che vivono in un contesto urbano si abituano a un certo livello di rumore ambientale. C’è sempre qualcuno che urla, clacson che strombazzano o musica a tanto volume. In realtà la costanza del rumore perenne può diventare rassicurante. Conosco amici che vanno in campagna per un weekend, o a un ritiro meditativo, e trovano il silenzio spaventoso e destabilizzante. Non lo percepiscono come sicuro o confortevole perché sono abituati a un sottofondo di rumore costante.
Le piante non possono crescere senza luce, le persone non possono respirare senza aria. Tutto ciò che vive ha bisogno di spazio per crescere e divenire.
Paura del silenzio
Ho l’impressione che molti di noi abbiano paura del silenzio. Stiamo sempre afferrando qualcosa – testo, musica, radio, televisione o pensieri – per riempire lo spazio. Se silenzio e spazio sono cosi importanti per la nostra felicità, perché non facciamo maggiormente posto per essi nella nostra vita?
Possiamo sentirci soli persino quando siamo circondati da molte persone. Siamo soli insieme. C’è un vuoto dentro di noi. Non ci sentiamo a nostro agio con quel vuoto, quindi tentiamo di riempirlo o scacciarlo. La tecnologia ci fornisce numerosi congegni che ci permettono di “rimanere connessi”. Oggigiorno siamo sempre “connessi” ma continuiamo a sentirci soli. Controlliamo le email in entrata e i siti dei social media più volte al giorno. Spediamo per email o postiamo un messaggio dopo l’altro. Vogliamo condividere, vogliamo ricevere. Ci affaccendiamo tutto il giorno nel tentativo di connetterci.
Di cosa abbiamo cosi paura? Possiamo provare un senso di vuoto interiore, un senso di isolamento, di infelicità, di irrequietezza. Possiamo sentirci tristi, non amati, e avere l’impressione che ci manchi qualcosa di importante. Alcune di queste sensazioni sono molto antiche e sono sempre state con noi, sono tutto il nostro fare e pensare. Avere una miriade di stimoli ci rende facile distrarci da ciò che stiamo provando, ma quando c’è silenzio tutte queste cose si manifestano chiaramente.
Fonti: Il dono del silenzio – Thich Nhat Han
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Ecco una serie di percorsi che possono aiutarti a coltivare questa parte fondamentale della tua natura. Esplora quelle che ti sembrano più adatte a TE:
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*Nota del redattore: le informazioni contenute in questo articolo sono destinate esclusivamente all’uso didattico e non sostituiscono la consulenza, la diagnosi o il trattamento di un medico professionista. Rivolgetevi sempre al vostro medico o ad altri operatori sanitari qualificati per qualsiasi domanda relativa a una condizione medica e prima di intraprendere qualsiasi dieta, integratore, programma di fitness o altri programmi di salute.