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Espandere la compassione verso le nostre emozioni

In quanto forza vitale naturale, le emozioni sono destinate a fluire liberamente attraverso il nostro corpo-mente, per poi dissiparsi una volta che le abbiamo sperimentate appieno e abbiamo assimilato il loro prezioso messaggio. Crescendo, però, molti di noi hanno imparato che certe emozioni – come la rabbia, la tristezza o persino la gioia – erano inaccettabili e hanno cominciato inconsciamente a respingerle dalla propria consapevolezza. Nel corso del tempo, potremmo aver accumulato un grande carico di tossicità emotiva che si ripercuote sulla nostra salute mentale e fisica.Come possiamo fare una disintossicazione emotiva e rifiorire?

Sintonizzarsi con le proprie emozioni

Ci sono due antidoti principali alla repressione emotiva: l’apertura e l’accettazione. Se siamo aperti a tutti i nostri sentimenti e non solo a quelli “piacevoli”, non dovremo reprimere nulla. È di grande aiuto ricordare che i sentimenti sono così chiamati perché li sentiamo nel nostro corpo. La mente può essere esperta nel nascondersi da se stessa e nel negare i sentimenti, ma il corpo non può ingannare se stesso. Non ha accesso alla negazione. Quando il corpo registra un’emozione, si accompagna a una sensazione fisica.

Ogni sensazione ha un messaggio importante e quando ci permettiamo di sentirla e di farla fluire attraverso di noi, invece di respingerla, possiamo iniziare a sperimentare un maggiore benessere emotivo.

Ecco alcune delle emozioni “difficili” più comuni e come si manifestano nel nostro corpo:

  • La paura può esprimersi nel corpo come una stretta allo stomaco o al petto, crampi, freddezza, tremori, debolezza o vertigini.
  • L’ansia è una paura cronica. È possibile che non si avvertano i segni acuti della paura perché ci si è abituati e il corpo si è adattato. Poiché l’organismo non riesce ad adattarsi completamente, la paura può manifestarsi come intorpidimento, disorientamento, irritabilità e insonnia. Il corpo può anche sentirsi svogliato o irrequieto.
  • L’umiliazione è simile alla paura, in quanto il corpo si sente debole e talvolta tremante, ma invece di sentire freddo, si sente un’ondata di calore. Si può arrossire e notare che la pelle si riscalda. Si può anche notare che ci si rannicchia e ci si ritrae, come se si cercasse di scomparire.
  • La rabbia si manifesta più spesso nel corpo come calore e arrossamento della pelle, muscoli tesi, mascella o pugni serrati, respirazione irregolare o rapida, battito cardiaco accelerato e sensazione di rimbombo nelle orecchie.
  • L’ostilità è come la rabbia, ma non richiede una causa scatenante. Al contrario, il corpo è costantemente in agitazione, in attesa del minimo pretesto per scatenare la rabbia. Il corpo si sente teso e pronto all’azione.
  • La frustrazione è simile alla rabbia, ma è più repressa. Può sembrare che il corpo voglia sfogarsi ma non sappia che pesci pigliare. I movimenti e la postura possono diventare rigidi. A volte la frustrazione è rabbia combinata con il rifiuto. In questo caso, si manifestano segni di rifiuto, come un eloquio insolitamente rapido, scrollate di spalle, occhi distolti, mascella serrata e respirazione superficiale.
  • Il senso di colpa è un sentimento inquieto. Ci si può sentire confinati o soffocati, con un desiderio irrefrenabile di fuggire. Può essere difficile respirare e il petto può sentirsi stretto o sotto pressione.
  • La vergogna è un altro sentimento acceso, accompagnato da pelle calda e guance arrossate. Tuttavia, c’è anche un senso di intorpidimento interiore che può paradossalmente sembrare freddo o vuoto. Come l’umiliazione, anche la vergogna può far venire la voglia di scomparire.
  • La depressione fa sentire freddi e pesanti. Il corpo è letargico e privo di energia. Le persone depresse possono sentire freddo per gran parte del tempo. Il corpo può muoversi lentamente, in modo rigido o esitante, riflettendo la condizione di depressione.
  • La gelosia è un’emozione complessa che può contenere elementi di paura, umiliazione e rabbia. L’esperienza della gelosia nel corpo varia quindi da individuo a individuo. Si possono avvertire la freddezza, la stretta allo stomaco e la pressione al petto associate alla paura… Oppure le sensazioni di calore che derivano dalla rabbia e dall’umiliazione. Quando ci troviamo a invidiare chiaramente la vita, i risultati, le relazioni o i beni di qualcuno, prestiamo attenzione a come si sente il nostro corpo e avremouna base di partenza per capire come si sente la gelosia quando abbiamo un’esperienza più sottile di questa emozione.

Fare pace con le proprie emozioni

Teniamo presente che ognuno di noi è unico e che la nostra esperienza individuale di un’emozione può essere un po’ diversa dalle descrizioni di cui sopra. L’importante è accorgersi quando si avverte il minimo disagio nel corpo, seguito dall’impulso di respingere la sensazione. Per quanto possibile, permettiamoci di sentire pienamente, magari facendo qualche respiro profondo nella zona del corpo in cui sentiamo maggiormente l’emozione. Resistiamo all’impulso di criticare le nostre emozioni o di cercare di cambiarle. Questo non fa che rafforzare la negazione della nostra autentica vita interiore. I sentimenti “hanno sentimenti” e sanno quando sono indesiderati e collaborano andando in clandestinità. La paura collabora cercando di nascondersi. La rabbia collabora fingendo di non esistere. È impossibile accettare un sentimento indesiderato e, finché non lo permetteremo e non lo riconosceremo, esso persisterà.

Espandere la compassione

Iniziamo a coltivare la compassione per qualsiasi emozione si presenti nella nostra esperienza. Invece di giudicarci per quello che proviamo, cerchiamo di offrirci compassione. Permettiamoci di sperimentare il sentimento e osserviamolo per vedere dove vuole andare – senza reagire. Abbiamo l’intenzione di essere presenti, centrati e consapevoli di noi stessi. Quando togliamo il giudizio dalle nostre emozioni e ci diamo il permesso di sentire, ci apriamo a nuovi strati di amore, accettazione e compassione – per noi stessi e per tutti quelli che ci circondano.

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*Nota del redattore: le informazioni contenute in questo articolo sono destinate esclusivamente all’uso didattico e non sostituiscono la consulenza, la diagnosi o il trattamento di un medico professionista. Rivolgetevi sempre al vostro medico o ad altri operatori sanitari qualificati per qualsiasi domanda relativa a una condizione medica e prima di intraprendere qualsiasi dieta, integratore, programma di fitness o altri programmi di salute.

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